Avete mai immaginato per un momento, mangiando un buon gelato o gustando una deliziosa Tarte Tataine con mele, di “saltare” al di là del bancone del vostro ristorante preferito per conoscerne i tempi di lavorazione e cottura? E ancora scoprire le attrezzature e i macchinari impiegati? Se la risposta è sì, beh ad Host Milano tutto questo è possibile!
Mi riferisco al Salone internazionale e leader mondiale del settore dedicato all’ospitalità professionale e alla ristorazione, la manifestazione che si è svolta a Fiera Milano (zona Rho) nelle scorse settimane. Un evento unico che trasforma la città di Milano nella capitale dell’accoglienza professionale. Qualche anno fa Francesca era stata a Host Milano e lo raccontava qui sul blog, quest’anno io sono stata “dietro le quinte”.
Voglio raccontarvi tutte le novità di questa edizione 🙂
I trend del prossimo anno e le novità viste ad Host Milano
Partiamo dal settore Pane-Pizza-Pasta, uno dei maggiori protagonisti di Host Milano 2017.
Come rileva la ricerca: “Servizi di ristorazione, apparecchiature, macchine e accessori: una filiera d’eccellenza”, promossa da Host Milano e condotta a settembre 2017 da Magda Antonioli Corigliano, Direttrice Master in Economia del Turismo dell’Università Bocconi e Sara Bricchi, ricercatrice MET Bocconi.
Oggi siamo di fronte ad una nuova tendenza dei consumatori, ovvero quella di ricercare sempre più una “esperienza” anziché un “prodotto”.Un atteggiamento al quale gli operatori rispondono proponendo format di locali innovativi e originali che spesso mixano caratteristiche e prodotti diversi.
Tanto nei bar, come nelle panetterie e pasticcerie, sia le abitudini alimentari sia lo stesso concept si stano muovendo in sintonia con quanto rilevato dalla ricerca – commenta la professoressa Antonioli – il “mangiar fuori” è diventato a tutti gli effetti un’attività leisure e, molto spesso, un’opportunità di socializzazione: i commensali non guardano più solamente a quello che c’è nel piatto, ma anche all’atmosfera del locale e all’intera esperienza associata.
Cresce il numero dei locali che propongono insieme bakery e gastronomia
Assistiamo a un connubio sempre più stretto fra ristorazione e panificazione, oltre che ad un numero crescente di locali che propongono insieme bakery e gastronomia, con un occhio sempre vigile alla qualità di quanto si consuma, sia per quanto riguarda i prodotti freschi e salutari, che in fatto di sostenibilità e trasparenza lungo l’intera filiera di approvvigionamento.
Tra le nuove frontiere del gusto per la pizza troviamo il senza glutine, la pizza in pala e la pizza gourmet, insieme a nuove tecniche d’impasto e farcita. Inoltre, come ha raccontato Mario Moretti, CEO e General Manager di Moretti Forni:
Cresce la domanda di pizza napoletana, con un occhio alla spettacolarizzazione nella realizzazione. Da un punto di vista food tech, con la pizzeria a vista, questo significa che la funzionalità sposa lo show cooking, in modo da mostrare l’arte della pizza.
Ma non esiste solo la pizza in Italia, siamo bravi anche con il gelato
E per tutti coloro che al gelato non sanno mai dir di no, c’è una bella novità: le ibridazioni gelato-pastry. Il trend di quest’anno infatti, secondo Giuseppe Bravo CEO di Bravo, è senz’altro l’entrata definitiva del gelato in cucina, come contorno di piatti o ingrediente di ricette (ad esempio, il gelato all’olio d’oliva per accompagnare un bollito o al wasabi per il sushi).
E gli ingredienti? Quali sono i gusti più curiosi nel mondo?
Operiamo in 150 Paesi, spiega Gian Maria Emendatori, General Manager Middle East, Far East e Americhe di MEC3 e notiamo che piacciono molto il gelato alla caprese e quello al risotto milanese. Il mercato però rimane dominato dai gusti classici, come vaniglia o pistacchio, ma molto cambiati rispetto a qualche anno fa, in risposta alla crescente sensibilità del consumatore per la qualità. Ingredienti puri e declinati in più varietà legate alle tradizioni e i territori.
La novità ad Host di quest’anno il Mixology
Ma il trend più recente è nel settore del beverage e fa riferimento all’alchimia e alla sua profonda conoscenza del mondo naturale: parliamo infatti di mixology, l’arte del “miscelare al bancone”.
E’ il ritorno di una grande tradizione italiana, l’erboristeria moderna, che si rinnova grazie alle potenzialità permesse dalle nuove tecnologie. I moderni alchimisti dei cocktail, devono infatti tenere conto di una nuova esigenza dei consumatori di oggi, ovvero quella di rendere più esperienziale il momento fuori casa, attraverso una selezione con distillazioni di erbe dal vivo davanti ai clienti.
Ad Host 2017, un esempio fra tutti, è stato il Botanic Bar allestito nell’area dedicata alla mixology curata dalla rivista Mixer con Planet One, un’esperienza sensoriale, con distillati realizzati in tempo reale a partire da erbe rigorosamente bio e da una selezione di spezie rare.
Tecnologia e sperimentazione
Fondamentali sono le tecnologie innovative: tra le più interessanti oggi, secondo Giorgio Negri, titolare di RG Mania, ci sono
gli estrattori di ilii, che permettono ad esempio di realizzare “in casa” ilii di noci, mandorle o arachidi, magari bio, da utilizzare come ingrediente per cocktail o nel food; e i germinatoti, che consentono di far crescere i propri germogli (ad esempio di soia o grano) con la qualità e le caratteristiche desiderate.
Tra le molte soluzioni innovative e originali anche il format Mr Fresco, che ha proposto di rinnovare il bar e ampliarne l’offerta presentando frutta e verdura in modo nuovo e coinvolgente, “a misura di bancone”.
Per finire, una versione mixology del concetto Street Food grazie a un carrellino, basato su quelli utilizzati sugli aerei, con il quale è possibile realizzare “on the move” fino a 35 cocktail di seguito.
Ecco, queste sono solamente alcune delle principali novità di Host Milano che ho scelto di raccontarvi. Un invito ai più curiosi: scoprite tutte le aziende del settore che hanno partecipato a questa edizione, consultando l’elenco degli espositori sul sito web della manifestazione! Host vi dà appuntamento al 2019 🙂
Giornalista, una Laurea in Lingue, caporedattore per il magazine Beesnees e oggi Communications Specialist in Baglioni Hotels & Resorts. Dopo una breve esperienza in agenzia di stampa, ho “consumato” le suole delle mie scarpe lavorando come cronista di provincia per un quotidiano. Mi piace ascoltare i racconti di vita di piccoli e grandi uomini e poter dar loro voce attraverso la scrittura. Affamata di storie e serie tv. Cerco emozioni tra le righe di un buon libro.