Oggi voglio raccontarvi una storia di amore e passione per il proprio lavoro, di dedizione e di sacrificio, ma anche di grandi soddisfazioni. La storia gustosa è quella della Cooperativa agricola Monte Capenardo, l’unica macelleria bio in Liguria. Prima di tutto, però, voglio presentarvi la città che la ospita e in cui ho scelto di abitare io stessa: Genova.
Genova e la sua tradizione gastronomica
Genova è una città dalle mille sfaccettature, multicentrica, lunga e stretta, in grado di affascinare grazie ai suoi angoli nascosti ed unici. Nella città vecchia, di origine medievale e la più grande d’Europa, non è difficile perdersi in un dedalo di vicoli. Luoghi pieni di magia e densi di storia e cultura.
I “carruggi”, nome locale delle viuzze caratteristiche della città, erano sede, nel lontano Cinquecento, di antiche professioni e mestieri, ancora oggi cuore pulsante di Genova.
Vi voglio parlare in particolare di uno degli angoli più caratteristici della mia città, via dei Macelli di Soziglia situata nel pieno centro storico. È una traversa dell’incantevole via Garibaldi, dove ci sono i palazzi più maestosi della città costruiti dalle grandi famiglie genovesi. Oggi si trovano anche molti dei musei cittadini oltre che la sede del Comune.
Questo vicolo fin dall’antichità, come si intuisce dal nome, era il luogo in cui si trovavano i macelli della carne e le botteghe di macelleria. Nella piazza Soziglia, antistante al carruggio, fino al XVII secolo si trovava un mercato dove si vendeva la merce.
Nonostante i cambiamenti profondi, del tessuto commerciale cittadino, ad oggi resistono ancora alcune delle botteghe storiche legate al mondo della carne. Alcune di queste? La bellissima Antica Polleria, oppure gastronomie, ristoranti e luoghi caratteristici come la bottega dello stoccafisso che offre il prodotto ancora nelle vasche di marmo tradizionali.
In questo contesto pittoresco, ad Ottobre del 2015 si è inserita la Cooperativa Agricola Monte Capenardo. La sua bottega “Macelli 44”, la prima ed unica macelleria bio sul suolo ligure.
Come nasce la Cooperativa Agricola Monte Capenardo?
La storia di questa cooperativa agricola parte sui monti della provincia di Genova, tra gli 800 e 1010 mt d’altitudine, da un piccolo paesino chiamato Capenardo. Nel 1983 alcuni paesani ebbero l’idea di costituire e gestire i primi bovini. La volontà, la tenacia e l’amore per il territorio ha fatto sì che il pascolo fosse portato avanti per 15 anni.
Nel 1998 tre ragazzi, -tra cui l’agronomo Stefano Chiellini– si sono armati di coraggio e passione con l’obbiettivo di portare avanti l’allevamento secondo criteri dell’agricoltura biologica. Così decisero di rilevare l’attività. Ad oggi la Cooperativa è formata da sette dipendenti: uno staff molto giovane e qualificato.
Siccome è sempre bene verificare con i proprio occhi ciò che si mette nel piatto, ho deciso di recarmi sul luogo così da conoscere più da vicino il produttore e il suo lavoro.
Uno sguardo da vicino della Cooperativa Agricola dai monti alla città
Nell’allevamento gli animali pascolano liberamente, vengono nutriti solo con mangimi naturali (l’erba del campo e fieno), cresciuti senza alcun uso di antibiotici e vivono una vita lontana da stress. I capi non vengono mandati al macello prima dei 24 mesi, rispettando il benessere animale.
La scelta dei bovini è ricaduta sulla razza Limousine, d’origine francese, che ben sa adattarsi alle condizioni atmosferiche del luogo.
La macelleria bio “Macelli 44” ci dà la possibilità di riscoprire sapori genuini e gustosi, ci permette di mangiare la carne tranquillamente. Tutto questo è il frutto di un lavoro attento alla nostra salute e a quella degli animali. Vengono nutriti e controllati in ogni fase della loro vita.
L’attenzione nei confronti del cliente
Il flusso di clienti che gira attorno a questa bottega è variegato.
Oltre agli amanti della carne e delle tradizioni, è molto interessante sapere che si sono avvicinate persone giovani, che consapevolmente, ricercano il biologico perché sono sensibili al tema dell’eco-sostenibilità. Apprezzano soprattutto il modo di produrre della Cooperativa agricola. Molte mamme poi vengono a comprare per i loro figli, che magari hanno delle intolleranze o dei problemi di crescita. Proprio per la tipologia di prodotti offerti privi di conservanti, nitriti, solfiti e glutine.
L’azienda oltre alla vendita al dettaglio presso la bottega, offre anche i pacchi famiglia da 10 k. I pacchi possono essere composti da carne di vaca adulta, macellata e confezionata in tutte le sue parti commestibili, oppure da un misto di carni. Infatti è possibile aggiungere anche la carne di maiale e pollame, proveniente da aziende agricole biologiche di filiera corta.
Un’ultima riflessione
Nel mondo attuale si è abituati ad avere tutto, subito e sempre. Da quando acquistiamo ciò che mettiamo nel piatto, è necessario premiare i prodotti di aziende che rispettino i tempi della natura e la crescita dignitosa degli animali.
E’ sicuramente meglio mangiare meno carne per la nostra salute e per la salute del nostro pianeta. Ma nel caso cerchiamo di consumare carne di qualità, selezionata di cui conosciamo la provenienza. A volte, infatti, è meglio spendere di più e investire sul nostro benessere, premiando chi con fatica e tenacia lavora in modo etico e sostenibile, confezionando ottimi prodotti.
Cosa ne pensate delle Cooperative come quella di Monte Capenardo? Fatemi sapere nei commenti dove acquistate la carne che mangiate e se state attenti alla sua provenienza!
A presto,
Francisca
Sono Francisca nata in Cile ma di origini italiane, all’età di 19 anni ho deciso di ritornare alle origini scegliendo Genova come città in cui vivere. Cuoca di professione e blogger per passione, recupero storie e ricette dalle mie radici latinoamericane realizzandole con prodotti locali preferibilmente biologici, di stagione, a basso impatto ambientale e che rispettino il benessere animale.