Una giornata alla Ferrero!

Oggi vi racconto un’avventura, una giornata speciale che ho avuto l’onore di passare insieme ad altre blogger alla Ferrero, si quella della Nutella, dei Rocher, dei Kinder, i Mon Cheri… insomma quella!

Il tutto è successo venerdì 25 gennaio, ma ora ripensando a quella giornata, se mi viene da raccontare a qualcuno dell’esperienza che ho trascorso, non posso non associare la giornata alla famiglia Ferrero, piuttosto che al nome della fabbrica che produce un sacco di cose buone di cui tutti più o meno andiamo ghiotti.

Si perchè si respira un clima talmente familiare che non riesci più a vedere quella scritta gialla lì sopra come un marchio, ma solo come un cognome di un uomo che è stato un genio, che ha creato un impero in una piccola cittadina, un uomo che segue ancora oggi tutti i dettagli, un uomo che coccola i suoi dipendenti.

La storia vede l’inizio di questa azienda nel 1942 ad Alba cittadina delle Langhe e del Roero.
In un piccola pasticceria il padre e la mamma di Michele iniziamo a creare la pasta gianduia e il lavoro aumenta a dismisura e si spostano dal centro di Alba alla sede dove si trova oggi, nel 1946.
Da lì inizia ufficialmente l’avventura Ferrero.

Negli anni 50 è il boom della Supercrema, la versione precedente della oggi famosa Nutella e proprio in quegli anni entra nell’azienda Michele Ferrero, l’uomo della famiglia che la trasformerà nella multinazionale che è oggi. Ed è un susseguirsi di successi iniziati molti anni fa con episodi decisivi per l’azienda: il 1964 è l’anno della Nutella, il 1968 Pocket Coffee, nel 1969 Kinder barretta al cioccolato e le Tic Tac…e tanti altri.

Prodotti che hanno fatto la storia di varie e epoche, compresa la nostra.
Ma se volete maggiori dettagli storici potete visitare la pagina dedicata del sito con la storia e avrete tutti i dettagli che vi possono essere utili.
La nostra giornata però è iniziata prima dei numeri dell’azienda, con una visita alla Fondazione Ferrero, il cui motto è “Lavorare, donare, creare”. I fondatori sono Piera, Pietro e Giovanni, genitori e zio di Michele nel 1983, oggi invece portata avanti il tutto la moglie Maria Franca. Vi riporto da un pezzo sul sito:

Michele Ferrero ha sempre fortemente voluto che coloro i quali avevano lavorato al suo fianco per la crescita dell’azienda, profondendo risorse materiali e intellettuali, e dimostrando un’adesione e uno spirito di squadra che andava ben oltre il formale rapporto lavorativo, trovassero anche nell’età della pensione l’opportunità di essere persone attive, valide e incisive sulla vita propria e altrui, in una cornice ambientale ed emotiva di sicurezza e solidarietà.

Alla Fondazione abbiamo visitato la mostra di Carlo Carrà, che era attiva fino a fine Gennaio.

Quello che mi ha lasciato questa visita, oltre alla bellezza delle opere, è l’intento della famiglia Ferrero di ricreare un posto che possa far vedere cose belle e cultura, ai turisti della loro cittadina e ai dipendenti dell’azienda. Un bellissimo luogo, architettonicamente interessante, luminoso e accogliente.

Siamo poi entrate in azienda, accompagnate dallo staff composto anche da ex dipendenti che ci hanno raccontato vari aneddoti mentre visitavamo la produzione dei fantastici Ferrero Rocher!
Adesso ve lo posso dire… l’assaggio del Rocher in tutte le sue fasi di produzione è stata una libidine, vedere come viene creato, l’attenzione e la meticolosità nella lavorazione spiega perché è un successo incontrastato. Quando le cose, che siano prodotti, marchi o altro sono le migliori, è sempre perché dietro c’è un grosso lavoro e nulla viene lasciato il caso.

Un’altra cosa molto carina che racchiude il pensiero del fantastico cioccolatino, è il blog L’ospitalità è d’Oro creato per raccontare e condividere la bellezza di passare dei bei momenti insieme ai nostri amici o famigliari, per raccontarmi come i piccoli gesti fanno più dei grandi budget, come il gesto di un cioccolatino 😉

Io ovviamente sono stata rapita… e ora ogni volta che mordo un Ferrero Rocher non posso non ricordare la storia dell’azienda, l’alluvione del 1994 dove i dipendenti sono usciti di casa per salvare il posto di lavoro, gli “anziani” che ci accompagnano per farci vedere dove hanno passato una vita e quanta riconoscenza hanno nella famiglia Ferrero.

Vi consiglio una visita alla fondazione, un giro per le stradine nel centro di Alba e un cioccolatino per chiudere in bellezza.

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