Alla scoperta del Cous Cous Fest a San Vito lo capo

Anche quest’anno San Vito lo Capo ha ospitato la 21° edizione del Cous Cous Fest, festival dedicato al cous cous e all’integrazione culturale.

Dal 21 al 30 settembre, le strade e la spiaggia di San Vito si riempiono di stand di prodotti enogastronomici e non, di padiglioni in cui gustare diverse ricette di cous cous, ma soprattutto di persone golose, italiane e straniere. Io ho visitato diverse edizioni del Cous Cous Fest, e quest’anno vorrei trasmettervi lo spirito della manifestazione cercando di farvi vivere la sua atmosfera.

Colgo l’occasione per parlarvi un po’ del cous cous: sono sicura che vi verrà voglia di prepararlo, magari seguendo la ricetta del cous cous di Francesca.

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LE ORIGINI DEL COUS COUS IN SICILIA

Il cous cous è un piatto viaggiatore: nasce in Nordafrica intorno al ‘300 come piatto povero, tipicamente accompagnato da verdure, carne e brodo, e consumato dalle popolazioni nomadi che lo portavano in giro per l’Africa.  Grazie ai mercanti, il cous cous è poi arrivato anche nell’Europa mediterranea, dove è stato particolarmente apprezzato. Nel caso della Sicilia, è probabile che il piatto sia stato importato dai pescatori trapanesi, dopo le loro lunghe permanenze in Tunisia. A differenza del cous cous africano, quello siciliano è a base di pesce, non più piatto povero ma pietanza raffinata, arricchita dal profumo dell’alloro e della croccantezza della mandorla.

PREPARAZIONE DEL COUS COUS

Il cous cous è tradizionalmente preparato con la semola di grano duro, che viene bagnata con acqua salata e poi “incocciata”. Incocciare vuol dire creare dei “cocci”, palline piccolissime, sfregando le mani in modo circolare con le dita leggermente aperte. Pensate che alcuni studiosi affermano che la parola cous cous sia onomatopeica, e richiami il suono dello scorrere veloce dei granelli di semola durante l’incocciamento! Una volta setacciato e asciutto, il cous cous viene cotto a vapore nella cuscussiera, pentola di terracotta con il fondo bucherellato.

Ovviamente, questa preparazione è abbastanza lunga e non adatta ad un uso giornaliero. In Africa il cous cous si consuma giornalmente, non è altro che l’equivalente della nostra pasta: sarebbe impensabile utilizzare questo procedimento! Per questo esiste il cous cous precotto, che troviamo in qualsiasi supermercato e che deve essere semplicemente reidratato e condito a nostro piacimento.

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IL COUS COUS FEST DI SAN VITO

“Così è il cous cous: condivisione, accettazione e scoperta dei valori, integrazione…” –  Enzo Battaglia, Couscous

Un piatto che ha varcato tanti confini e che si è perfettamente integrato con  le tradizioni locali, un piatto che prende tanti nomi ma che si mangia sempre insieme, che sia con “la forchetta di Allah” (le tre dita della mano destra) o con una classica posata.

È questo lo spirito dell’ultima edizione del CousCous Fest: celebrare le “emozioni unite” grazie a quello che è diventato il piatto della pace.

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Nove giorni all’insegna della frase Make cous cous, not war, durante i quali è possibile assaggiare più di trenta ricette di cous cous differenti, da quelle internazionali a quelle nostrane. Basta recarsi in una delle “Case del cous cous”, dislocate per il paese e sulla spiaggia, e farsi guidare dal proprio palato nella scelta! Dopo il caffè, i più golosi possono concludere il pasto allo stand dei dolci siciliani, scegliendo tra genovesi, cannoli scomposti, cassatelle, cassate siciliane, sfinci…

Naturalmente, la manifestazione dà spazio a chef provenienti dall’Italia e dal mondo, che si sfidano a suon di ricette durante i campionati italiano e mondiale di cous cous. È possibile partecipare ai campionati come giuria popolare, un’esperienza davvero gradevole e divertente, con tanto di palette per votare gli ottimi piatti degli chef in gara.

Non finisce qui! Sono numerosi gli appuntamenti a tema cous cous (e non solo) organizzati durante le varie giornate, dai cooking show alle degustazioni, fino ai concerti e agli spettacoli serali. Il tutto nella bellissima cornice di San Vito Lo Capo, paesino vivace e colorato con una spiaggia davvero bellissima (anche se un po’ affollata durante i weekend).

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Allora, che ve ne pare? Potreste pensare di organizzare una puntatina il prossimo anno!

Ciao,

Marta 🙂

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