Sempre più problematica e complessa è la situazione legata al degrado ambientale, al cambiamento climatico e all’inquinamento delle acque per mano dell’uomo, ed è per questo che oggi voglio riportare l’attenzione sulla Giornata mondiale dell’Acqua.
La Giornata, che si svolge ogni anno il 22 Marzo, è alla sua ventiseiesima celebrazione ed è stata istituita dalle Nazioni Unite nel lontano 1992 durante la conferenza di Rio de Janeiro, incentrata su temi come ambiente e sviluppo sostenibile.
Il World Water Day è promosso dall’’agenzia ONU – UN-Water. Questa coordina le azioni delle Nazioni Unite in temi come acqua dolce e servizi igienico-sanitari a livello globale, pubblicando annualmente un rapporto sullo sviluppo idrico mondiale con l’obiettivo ambizioso, entro il 2030, di fornire acqua potabile per tutta la popolazione terrestre.
La Giornata Mondiale dell’Acqua, quindi, non è solo una semplice giornata di sensibilizzazione, ma deve servire a farci aprire gli occhi su un problema che riguarda tutti noi, qui e ora, e che non possiamo più continuare ad ignorare.
Giornata mondiale dell’acqua: l’acqua è un bene prezioso
Ad oggi miliardi di persone vivono ancora, in particolare nel sud del nostro pianeta, senza accesso diretto a questa risorsa vitale e preziosa. Spesso siamo abituati a considerare l’acqua potabile come un bene scontato, una risorsa di cui poter usufruire senza nessun problema, non accorgendoci così dell’abuso che ne facciamo ogni giorno.
Ad esempio avete mai pensato di non lasciare scorrere l’acqua liberamente quando cucinate o magari quando vi fate una doccia? Certo, questo spreco potrebbe sembrare come una “goccia nel mare” rispetto all’uso sproporzionato e indiscriminato che invece si fa dell’acqua nei paesi sviluppati. La realtà però è un’altra: quella singola goccia esponenzialmente potrebbe diventare essa stessa il mare, peggiorando giorno dopo giorno la situazione delle riserve idriche mondiali a causa di un uso esagerato di questa risorsa.
L’uso dell’acqua da parte delle multinazionali
Nonostante le nostre piccole accortezze quotidiane possano aiutare il pianeta ad affrontare questa emergenza, in realtà questo non basta per risolvere il problema globale della crisi idrica. Infatti il problema è molto più grande dell’impegno di ogni singolo individuo.
Il sistema industriale, in particolare il settore agro-alimentare, ha un impatto molto gravoso e nocivo per la situazione idrica mondiale. Il 90% delle risorse di acqua potabile, infatti, va nella produzione di alimenti su vasta scala, e allo stesso tempo queste multinazionali impediscono alle popolazioni povere del mondo l’accesso all’acqua potabile, a favore del mercato dei paesi più ricchi. E’ un problema di equità e di tecniche di produzione del cibo.
L’attuale sistema alimentare globale deve essere rivisto in modo radicale se si vuole ridurre il suo impatto sull’ambiente. Solo l’adozione di pratiche agricole sostenibili potrebbe risolvere la crisi idrica globale diminuendo così in modo sensibile lo spreco attuale di acqua potabile.C
Cosa possiamo fare noi?
Già da oggi, durante la Giornata Mondiale dell’Acqua, ognuno di noi, nel suo piccolo, può iniziare a fare la differenza. Per iniziare, ognuno di noi potrebbe contribuire alla causa diminuendo le spreco di acqua che ogni giorno avviene nelle nostre case.
Per questo ricordiamo alcuni suggerimenti virtuosi in grado di aiutare a raggiungere questo obiettivo:
- Non lasciare scorrere l’acqua inutilmente
- Bere acqua dal rubinetto
- Fare la lavastoviglie/lavatrice solo quando il carico è effettivamente pieno.
- Acquistare cibi locali prodotti con tecniche di agricoltura sostenibile
- Consumare meno carne (per produrre un hamburger ci vogliono 2400 litri di acqua!)
- Scegliere frutta e verdura di stagione (la produzione richiede meno acqua)
Inoltre, sostenere l’introduzione di un’ etichetta basata sull’impronta idrica, (l’informazione ambientale attraverso le etichette del prodotto alimentare e non) consentirebbe al consumatore di prendere decisioni consapevoli e contemporaneamente influenzare le scelte del mercato.
Se volete approfondire questo tema, vi consiglio di leggere “L’acqua che mangiamo. Cos’è l’acqua virtuale e come la consumiamo” di Marta Antonelli e Francesca Greco, due studiosi del dipartimento di Geografia del King’s College di Londra.
Spero che questo articolo vi sia stato d’ispirazione e vi abbia spronato a fare di più per il nostro pianeta, non solo nella Giornata Mondiale dell’Acqua, ma tutti i giorni, limitando anche l’utilizzo di plastica!
A presto,
Francisca
Sono Francisca nata in Cile ma di origini italiane, all’età di 19 anni ho deciso di ritornare alle origini scegliendo Genova come città in cui vivere. Cuoca di professione e blogger per passione, recupero storie e ricette dalle mie radici latinoamericane realizzandole con prodotti locali preferibilmente biologici, di stagione, a basso impatto ambientale e che rispettino il benessere animale.