Anche quest’anno la città di Milano ha ospitato Golosaria, la rassegna del gusto italiano. Giunta alla 13ma edizione, non è difficile immaginare il perché. Un’enorme sala adibita ad ospitare 200 produttori e 100 cantine selezionate tra le eccellenze dell’enogastronomia italiana, un’area riservata allo street food regionale e più di 80 eventi a tema food. Come potevo non farci un salto? La visita mi ha permesso di scoprire nuovi produttori e ne ho selezionati alcuni particolari apposta per voi!
La mia esperienza a Golosaria, a zonzo tra i produttori
Andando a zonzo tra i vari espositori non è stato difficile capire il tema dell’ultima edizione: “il Buono che fa Bene”, ovvero il cibo inteso non solo come nutrimento, ma anche come fonte di benessere. Ciò che più mi ha colpita, però, è stato come alcuni produttori abbiano saputo combinare il mangiar sano con l’innovazione, l’originale col tradizionale. Presentavano dei prodotti curiosi e inusuali, senza rinunciare però al gusto. Proprio per questo voglio raccontarvi la mia giornata a Golosaria attraverso una selezione di sei “prodotti curiosi”, perché non si finisce mai d’imparare… e di assaggiare!
1. I condimenti biologici dell’azienda agricola San Pio X
Il mio viaggio inizia con i condimenti e preparati per la cucina dell’azienda agricola San Pio X, che ha fatto del mangiar sano il suo marchio di fabbrica! L’orto, infatti, è coltivato secondo la tradizione, mantenendo i valori contadini di semplicità e genuinità, ma utilizzando tecniche moderne per deidratare i prodotti a bassa temperatura e umidità controllata.
Il risultato è un prodotto al 100% naturale, a bassissimo contenuto di sale, senza l’utilizzo di additivi o altri prodotti chimici. Ho trovato particolarmente interessante la linea DadOK “06perMilleSale”, una combinazione di verdure deidratate ottima per minestre, zuppe e per insaporire ogni piatto.
Trovo molto utile che la linea sia composta da 4 prodotti suddivisi a seconda dei prodotti tipici di ogni stagione, più uno all seasons, adatto in ogni occasione.
2. La pasta fashion di Uno.61 e Raimondo Mendolia
“Anche l’occhio vuole la sua parte”, per questo Uno.61 e Raimondo Mendolia hanno deciso di portare a Golosaria l’eccellenza della pasta di grano duro d’Altamura all’interno di un packaging elegante e divertente, realizzato dallo stilista Angelo Inglese.
Come avrei potuto non lasciarmi catturare dalle confezioni di tessuto a righe larghe e strette, a tinta unita, a quadri e addirittura tempestate di Swarovsky? Ovviamente, dietro l’aspetto accattivante e simpatico c’è anche una tradizione di alta qualità. Un buonissimo grano duro italiano, un attento lavoro a mano, la trafilatura in oro e una lunga essicatura a bassa temperatura. Questi sono gli ingredienti che permettono di realizzare una pasta con una tenuta in cottura eccezionale, un alto valore proteico e un basso indice glicemico.
3. I salumi di mare di Shark – bottega del pesce
Credete che le parole “salume” e “mare” provengano da due mondi diversi? Il team di Shark, evidentemente, non la pensa così, infatti ha creato una linea di salumi ittici realizzati con le stesse tecniche usate per la preparazione di quelli classici. Di sicuro un’idea creativa e all’avanguardia, senza rinunciare alla qualità. Massima attenzione è riservata alla scelta delle materie prime, provenienti interamente dal Mar Mediterraneo.
Le stesse vengono poi elaborate con ricette in proprio e arricchite da sali, erbe aromatiche e affumicatura con legna di olivo e melo. Dopo queste premesse, ovviamente, ho voluto assaggiarli tutti, e devo dire che sono veramente buonissimi! Visivamente si camuffano benissimo con i salumi tradizionali, ma poi il gusto stupisce: la bresaola è di tonno, la soprassata è di polipo e la salsiccia di tonno e scorfano.
Il mio preferito, però, è il roastfish, il roastbeef di pesce, un filetto di tonno rosso laccato al miele, rosolato fuori e roseo all’interno, proprio come il suo “cugino” tradizionale.
4. Le farine di legumi di Martino Rossi
Girovagando tra gli stand di Golosaria come una bambina in un negozio di caramelle, mi sono soffermata a guardare i colori delle farine di legumi della Martino Rossi Spa. Si tratta di farine di legumi precotte con un sistema di cottura in pressione, che le rende ideali non solo per la cottura di pasta e panificati, ma anche di torte salate, pancakes, pizze e molto altro.
È un modo simpatico e salutare di giocare in cucina, creando piatti dai colori vivaci a seconda del legume presente nella farina: rosso per le lenticchie rosse, verde per i piselli e giallo per i ceci. Io ho provato la pasta con farina di piselli, e devo dire che non è per niente male!
Inoltre tutti i prodotti sono senza glutine, soia, additivi e coloranti… meglio di così!
5.Le maiasse di Farinel on the Road
Quasi alla fine del mio viaggio a Golosaria, guidata da un insieme di profumi appetitosi, sono arrivata fino all’area dedicata allo Street Food. Lì ho provato le maiasse di Farinel on the Road, un’antica specialità canavesana che consiste in una specie di piadina di polenta, cotta su ferri arroventati sul fuoco, e farcita con prodotti locali.
Io l’ho provata con il salame di patata, un insaccato di salame suino, pancetta, lardo e patate bollite; non si può dire che sia un piatto leggero, ma vi assicuro che è buonissimo!
Anche il Food Truck, poi, è davvero caratteristico: un furgoncino Wolkswagen super vintage con, a fianco, la postazione dove il farinel prepara la sfoglia di polenta, rigorosamente secondo la tradizione.
6.Il caffè al vino di Liolà Caffè
Ogni tour enogastronomico che si rispetti termina con un buon caffè e io, da campana convinta, mai mi sarei aspettata che mi piacesse così tanto un caffè veneto! C’è da dire però, che il caffè proposto da Liolà a Golosaria, con la sua linea Caffè Divini, è molto speciale. Miscela le vinacce con la polvere del caffè per creare un prodotto unico.
Le vinacce, infatti, sono miscelate dal 5 al 30% con la polvere di caffè, grazie a un processo brevettato, ideato da Francesco Donati in collaborazione con l’Università di Padova. Il risultato, come immaginerete, è sorprendente perché, utilizzando la stessa base di caffè, nascono prodotti diversi a seconda delle vinacce.
Il Caffè Chardonnay, dal gusto rotondo e profumato di agrumi, il Caffè Cabernet, più corposo e con tracce di liquirizia, tabacco e frutti rossi, il Caffè di Mais Corvino, unico al mondo, realizzato con una base di arabiche a cui viene aggiunta la polvere ottenuta dal mais corvino.
Tutta la linea è composta da 12 caffè assolutamente analcolici, quindi niente paura, non c’è rischio di ubriacarsi!
Le mie impressioni dopo questo tour enogratronomico
Cosa dire dopo la mia giornata trascorsa tra i sapori e i produmi di Golosaria? Ho conosciuto produttori mossi da una fortissima passione per il loro lavoro e il loro territorio, ho assaggiato cibi inusuali e buonissimi e ho capito che non finirò mai di farmi sorprendere dalle eccellenze della nostra penisola. In Italia abbiamo una tradizione culinaria unica, dobbiamo esserne orgogliosi e incentivare chi contribuisce a portare sulla nostra tavola prodotti sani e gustosi.
In conclusione, non mi resta che aspettare Golosaria 2019 e invitare anche tutti voi a farci un salto, non ve ne pentirete!
Fatemi sapere quale prodotto ha stimolato di più la vostra curiosità e se ne conoscevate già qualcuno, scrivendo un commento qui sotto!
A presto,
Simona
Laureata in Economia e Gestione dei Beni Culturali e dello Spettacolo. Amo l’arte in tutte le sue forme, anche in cucina. Sono una buona forchetta e mi piace accompagnare ogni piatto a un libro, un film o a una serie tv, magari abbinato a un buon bicchiere di vino. Vivo a Milano, ma nelle mie vene scorre sangue campano. Dentro di me porto la tranquillità del paese e la frenesia della città, le tradizioni e il sole della mia terra e la curiosità verso tutto ciò che ancora non conosco.
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