Lo Sciuscillone di Teggiano: un peperone dolce italiano… da scoprire

Per iniziare a conoscermi oggi vi porto con me a Teggiano, un piccolo comune in provincia di Salerno, immerso nel verde del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Oltre ad essere il mio luogo di nascita è il paese d’adozione del peperone Sciuscillone, una varietà di peperone dolce con una storia tutta da scoprire.

Adesso immaginate di passeggiare per le stradine di un borgo antico di circa 8 mila abitanti a 637mldm, arroccati in mezzo al verde. Ecco qui è come tornare indietro nel tempo: le giornate sono lente, scandite dal rintocco delle campane che risuonano per le “carrare”, i vicoli del paese. I bambini, come tradizione vuole, in occasione della festa patronale, si vestono con gli abiti tipici di San Cono, il santo che protegge la città dall’alto del suo obelisco, mentre le nonne si svegliano all’alba per preparare il pranzo della domenica, che si sa quando inizia ma non quando finisce!

Insomma, le tradizioni a Teggiano di certo non mancano, ma cosa sarebbero senza un ingrediente speciale, che dia loro colore? Da noi il colore della tradizione è il rosso, come il peperone, o meglio, lo Sciuscillone.

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Che cos’è lo Sciuscillone?

Lo Sciuscillone è una varietà di peperone dolce, dalla forma arcuata e affusolata, lungo più di 25 cm.

Il suo nome deriva dalle carrube, di cui ricorda molto la forma, che in dialetto teggianese vengono, appunto, chiamate “sciuscelle”. Proprio come la carruba, il peperone botanicamente è un frutto, quindi gli antichi teggianesi, per conservarlo, pensarono bene di utilizzare l’essiccazione, tecnica usata anche per la conservazione della frutta.

Immaginate la scena anche qui: armate di ago e filo le donne di una volta infilzavano gli Sciuscilloni dal picciolo, formando lunghe collane (chiamate “nzerte”) che poi venivano appese al soffitto e lasciate ad essiccare.

Ricordo ancora i miei nonni, seduti davanti casa su sedie di vimini, intenti a compiere pazientemente quest’operazione, e io che da bambina rubavo una delle lunghe collane rosse e me la mettevo al collo.

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Un pò di storia dopo la scoperta dell’America… la scoperta dello Sciuscillone

I nonni teggianesi non furono i primi a custodire e a tramandare di generazione in generazione questo saporitissimo prodotto. Dobbiamo, infatti, ringraziare le lontane Americhe per averci regalato un bene così straordinario. Già, perché il peperone non è un frutto storicamente italiano, e per scoprire le sue origini dobbiamo fare un salto nel tempo, nel lontano 1494!

Due anni dopo la scoperta dell’America, Cristoforo Colombo aveva fatto ritorno nel Nuovo Mondo con una missione: scoprire nuove spezie da riportare nel Continente, per permettere agli Spagnoli di distruggere il nemico Arabo nel campo dell’economia commerciale.

Ancora una volta Colombo fu baciato dalla fortuna, perché decise di portare con sé Diego Alvaro Chanca, suo medico di bordo. Chanca studiò a lungo la dieta e i comportamenti degli indigeni americani, scoprendo che essi usavano una spezia particolare in ogni pietanza, sia per il suo sapore deciso che per le molteplici proprietà terapeutiche: essi la chiamavo “axi”, e altro non era che il peperoncino, antenato dello Sciuscillone. Colombo, così, tornò in Europa con le caravelle piene di prezioso axi, oro rosso per l’economia spagnola.

Una volta in Europa, i botanici del tempo scoprirono che, alimentando la pianta con pochissima acqua, essa perdeva la sua piccantezza, e iniziarono a coltivare entrambe le varietà, sia quella piccante che quella dolce.

Proprio quest’ultima, dopo il 1500, si diffuse maggiormente nelle terre rigogliose e assolate del Sud Italia, nella cittadina di Teggiano. Da allora l’abbiamo sempre considerata come un frutto della nostra terra, un prodotto da proteggere e salvaguardare, ingrediente fondamentale di molti dei nostri piatti tipici.

Ma come si usa lo Sciuscillone in cucina?

Lo sciuscillone è come il sale: dà sapore ad ogni piatto!

Una volta essiccato, ad esempio, può essere ridotto in polvere per condire la carne del maiale o la pasta. Fritto in olio bollente, invece, diventa “il Crusco”, croccantissimo, e può essere sgranocchiato da solo o accompagnato ad altre pietanze (tipicamente al baccalà).

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Io, che sono una buongustaia, solitamente lo preferisco sbriciolato sulla pizza, magari con provola e pancetta, un abbinamento golosissimo! Insomma, l’Italia è un paese ricco di tradizioni e sapori tutti da scoprire: questa è la storia di uno dei prodotti tipici del mio paese, quali sono le vostre? Anche voi siete particolarmente affezionati a qualche prodotto della vostra terra?

Se volete saperne di più… restate sintonizzati! ☺

Ciao,

Simona


 

Laureata in Economia e Gestione dei Beni Culturali e dello Spettacolo. Amo l’arte in tutte le sue forme, anche in cucina. Sono una buona forchetta e mi piace accompagnare ogni piatto a un libro, un film o a una serie tv, magari abbinato a un buon bicchiere di vino. Vivo a Milano, ma nelle mie vene scorre sangue campano. Dentro di me porto la tranquillità del paese e la frenesia della città, le tradizioni e il sole della mia terra e la curiosità verso tutto ciò che ancora non conosco.

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