Social Network e lavoro: un binomio da gestire con cura quando si usano per il proprio business

Social network e lavoro un binomio a cui fare attenzione. Quando i social network si usano per sviluppare il proprio business sono da usare con cura per evitare che diventino una fonte di ulteriore stress, ma come? Non ho la risposta definitiva, ma vi condivido la mia esperienza sia personale che lavorativa da consulente digital marketing, ma anche quella di alcune persone che hanno risposto alla mia domanda proprio sui social.

Social Network e lavoro nell’era digitale, sono una parte integrante delle attività digital marketing per molti imprenditori, professionisti e freelance. Tuttavia, dietro i vantaggi della connessione online e della visibilità sui social, si nasconde un lato oscuro: lo stress correlato legato all’utilizzo di queste piattaforme per realizzare piani editoriali performanti, realizzare contenuti, promuovere la propria attività e vendere i propri servizi. Non sempre si ha qualcuno che ci aiuta, anzi, siamo noi che facciamo tutto. Eh sì mi ci metto pure io dentro questo calderone, perché non ne sono esonerata.

Quando sei tu l’imprenditore della tua attività e fai un pò di tutto

Ci sono giorni che faccio diversi “mestieri” passo la social media manager del mio business, a quella che deve avere le idee creative, a quelle che le realizza, a quella che deve gestire la sua amministrazione, le attività con i clienti, fare il business plan per l’anno nuovo, far quadrare i conti ma non perdere l’ultimo trend performante. Arrivo così alla fine che qualcosa devo tagliare per forza, per poter avere anche un pò di tempo per se stessi e il proprio benessere mentale. E come me molti liberi professionisti.

Lo stress lavorativo è una realtà con cui molti professionisti devono confrontarsi quotidianamente. Tuttavia, l’integrazione dei social network con obiettivi e performance, può intensificare questa pressione. La necessità di mantenere una presenza costante online, rispondere prontamente ai messaggi e creare contenuti di qualità può generare ansia e stress aggiuntivi alle altre attività che si devono svolgere per il proprio lavoro.

Quindi mi chiedo ha senso mantenere le performance sui social network per il proprio lavoro, oppure ad un certo punto possiamo anche abbandonare la nave e promuoverci in modo diverso? Mi sono chiesta questo e l’ho chiesto anche alla community di Spadelliamo oltre che sul mio profilo LinkedIn e sono nate delle belle riflessioni secondo me che possono essere utili anche per voi.

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Ma sono strettamente necessari i social network per il successo professionale?

Prima di tutto, è importante porsi la domanda: sono davvero necessari i social network per avere successo nel proprio settore professionale? Sebbene possano offrire numerosi vantaggi in termini di visibilità, connessioni e promozione, non sono l’unica strada verso il successo. Oggi a differenza di qualche anno fa, esistono molte altre strategie di marketing e networking che possono essere altrettanto efficaci, se non di più, a seconda del settore e del pubblico di riferimento.

Tutto sempre dipende dal nostro obiettivo di comunicazione e capire a chi vogliamo rivolgerci, il fatidico target. Perchè non è detto che la nostra comunicazione debba essere unicamente sui social. Quali sono le alternative? Un blog, una newsletter, il passaparola, gli eventi in presenza, il networking, un podcast o altro. Insomma non è detto che Instagram o Linkedin siano la risposta a tutti i mali o l’unica risposta per un’attività, sia nuova che non, quando deve essere raccontata o resa visibile al di fuori della cerchia delle persone che ci conoscono.

Per questo vi riporto le parole di Valentina Dainelli, Social Media Specialist e Consulente di comunicazione che ha risposto in maniera molto precisa al tema se i social network sono strettamente necessari allo sviluppo di un’attività lavorartiva:

“Io ho deciso di non usarli per promuovere la mia attività online ma di usarli in libertà. Molti dei miei clienti sono referal di altri clienti o vengono da altre attività che faccio come insegnamento. Da novembre scorso ho aperto una newsletter substack che spero genererà altri referal. Ho la fortuna di avere una base di clienti fissi che mi permette di poter selezionare i progetti su cui lavorare. Per questo ho deciso di tornare ad utilizzare Instagram più come ispirazione e vetrina di skills che come canale per vendermi”.

Valentina – consulente di comunicazione

Anche perchè il successo nel lavoro può essere interpretato in vari modi, in quanto è soggettivo e dipende dalle aspirazioni e dagli obiettivi individuali di ciascun professionista, imprenditore o piccola azienda che sia. Non per tutti ha la stessa risposta. Tuttavia, possiamo definire il successo professionale come il raggiungimento dei risultati desiderati nelle attività lavorative.

Alla base di tutto però a mio avviso c’è un tema irrinunciabile che è l’obiettivo che cia poniamo e dove vogliamo arrivare e avere cura di usarli nel modo migliore.

Ma cosa vuol dire invece usare i social con cura per il proprio business?

Per questa mia domanda è perfetta la risposta di Eleonora Conti:

Secondo me è una questione di equilibrio. Ma quell’equilibro, per me, è frutto di una grande chiarezza nel messaggio che vuoi far arrivare. Poi arriva la pianificazione e tutto il resto. E ci vuole del tempo.

Eleonora Conti- content writer & creative strategist

Ecco il tempo è un’altra questione importante insieme all’equilibrio.

Darsi del tempo è fondamentale. Sempre di più sento persone che chiedono e pensano di risolvere i loro social con qualche reel e qualche post in pochi mesi, senza una strategia di comunicazione e con un obiettivo troppo sfidante che spesso consiste nell’avere subito in poco tempo: like, commenti e clienti. Ma per fare questo ci vuole tempo e costanza e per tempo intendo anche un anno di presenza e posizionamento.

Poi nella conversazione con Eleonora emergono altri scambi che credo possano essere di valore per tutti:


Beh ovviamente poi ognuno imposta le proprie priorità. Sicuramente non devono “stressare” i social, ma coadiuvare un processo già in corso offline e investire del tempo. Poi capisco che per uno small business che è all’inizio la fatica possa essere doppia, purtroppo da qualche parte bisogna pur partire (se si vuole creare una presenza online) che non è obbligatoria.

Eleonora Conti – content writer & creative strategist

La stanchezza dell’uso dei social spesso è dettata anche dalla mancanza di stimoli creativi e autenticità

Quindi investire tempo e avere un equilibrio sembrano alla base per avere un rapporto sano per Social Network e lavoro ma poi si viene schiacciati dall’inseguimento dei trend.

Si sente dire “questo audio è in trend” oppure “hai visto questo trend” e molte persone (me compresa) usano quel trend per realizzare un contenuto e portare così la loro versione. Abbiamo tutti visto alcuni trend utilizzati in vari modi come ad esempio quello Wes Anderson style per raccontare luoghi sopratutto, ma poi adattato nelle varie versioni.

Ammetto che a me piace vedere le diverse versioni di un trend, ma è anche vero che dopo un pò sono tutte uguali e manca la creatività, diventa solo un modo diverso di interpretare quel trend ma non è una reale creazione. A livello creativo questo alla lunga può risultare noioso. Soprattutto se entriamo nel mondo dei creator, dove “guardandosi molto tra loro” la replica del contenuto è dietro l’angolo. Infatti spesso nei corsi dico “guardate di tutto anche settori che non sono il vostro”.

La mia stanchezza è verso il mondo che mi circonda, nel senso dei meccanismi. Io ho sempre fatto pause, non pianificate, nel senso che se c’erano momenti in cui non sapevo cosa condividere, non mi facevo problemi. Il fatto è che IG non è più ispirazione (lato creator) come una volta, ma si trovano solo repliche di repliche. Ispirarsi è un conto, copiare è un altro e sta accadendo la seconda. Questo appiattisce. Al tempo stesso il continuare a non accettare (da parte di una nicchia più o meno ampia di utenti) questo mestiere e volere sempre cercare il marcio e la truffa (solo qui però) ha generato un legittimare cattiveria e arroganza giustificandola come ricerca di onestà… ma questi poi se l’idraulico gli propone uno sconto senza emettere fattura o il barista non fa lo scontrino, si indignano allo stesso modo?

Lidia, Nonsolofood

Come dicevo la noia, la replica, la mancanza di creatività è dietro l’angolo. Immagino quindi che chi si approccia oggi a questo settore la difficoltà di capire cosa fare, dove trovare le idee, stare al passo con i tempi, pianificare i contenuti, già tanti contenuti che si vedono ogni giorno… diventa davvero difficile e può spaventare.

Ma la giusta ricetta per social network e lavoro allora qual è? Ognuno ha il suo personale mix di ingredienti

Questo è quello di Serena, che mi dice:

“Lavorare con i social è faticoso e gratificante. La verità è che dietro c’è tanto lavoro, ma solo con una strategia ben strutturata si possono ottenere dei risultati. Bisogna pensare anche un po’ fuori dagli schemi e uscire dalle nostre zone di comfort. Perché il mondo online e differente dall’ offline. Io ad esempio ho iniziato il mio mio business on line da poco ma i primi clienti sono arrivati proprio da qui”

Serena, Digital with Sere

Le chiedo quindi se ha qualcosa di particolare da condividere rispetto alla sua esperienza recente, essendo che sta appunto iniziando ad usare i social da poco tempo per promuovere la sua attività, Serena è una consulente SEO.

Con i social nel mio settore specifico la consulenza SEO, riesco a essere una figura di riferimento. In particolare con Instagram sto creando una community e creando interazione. Io ho cominciato con un progetto personale che ha già una community consolidata. Alcuni di loro quando hanno saputo della mia nuova avventura professionale mi hanno seguito e mi hanno chiesto di seguire i loro progetti ☺️

Serena, Digital with Sere

E ancora invece un’altra esperienza di Alessandra Gai di mestiere professional organizer:

Io porto la mia testimonianza: più di anno a dannarmi per creare contenuti su Instagram, con pochissimi risultati in termini di engagement. A settembre decido di non pubblicare più post ma solo fare stories spontanee quando avevo voglia. Risultato: molte più interazioni, molto più lavoro “offline” da Ig! Chissà quale è la correlazione 😂

Alessandra – Professional Organizer

Un esempio pratico che mi riporta è: “Ad esempio, ho fatto delle stories sulla pressione a Gennaio nello stilare gli obiettivi dell’anno nuovo e sul fatto che spesso ci si concentra più sul risultato finale che a immaginare come vorremmo il nostro anno, selezionando con cura ciò che vogliamo ci sia. In questo modo non si rischia di impazzire dietro troppi obiettivi propositi. In quelle stories, mi hanno scritto un sacco di persone condividendo le loro esperienze, senza nessun altro scopo se non raccontarmi la loro e dirmi che si erano sentite capite. Il fatto però che mi scrivessero, ha fatto sì che IG proponesse loro i miei contenuti più spesso e quindi quando ho poi fatto una storia per invitare le persone a iscriversi alla mia newsletter, loro si sono iscritte!

Direi che alla base di tutto allora per evitare che la gestione dei social network per il proprio business diventino uno stress ci sono certamente degli ingredienti che sono imprescindibili come:

  • Essere coscienti che bisogna dedicare del tempo, soprattutto all’inizio alla preparazione, settaggio degli obiettivi e strategia;
  • Avere chiaro il messaggio che si vuole comunicare;
  • Usarli anche un pò con leggerezza senza troppe imposizioni;
  • Pensare anche a dei contenuti più personali di vita e non solo “lavoro, lavoro, lavoro” ma anche essere un po’ empatici condividendo momenti di vita personale, problemi come si sono risolti o condividere stati d’animo;
  • I social lavorano sull’ awareness non stiamo lì a guardare i numeri come matti a metterci da soli ansia da performance;
  • Dobbiamo essere fluidi, non c’è uno schema fisso, non ci sono regole che non possono essere cambiate se non funzionano per noi;
  • Ricordarsi che non è un obbligo aiuta, si possono usare più a livello personale e adottare altre strategie per il business (esempio la newsletter o un sito, canali proprietari insomma) per arrivare al nostro target;

Per concludere quando ci chiediamo se i social network siano strettamente necessari per il successo professionale, dobbiamo considerare se l’utilizzo di tali piattaforme contribuisce effettivamente al raggiungimento dei nostri obiettivi e alla definizione individuale di successo. I social network possono offrire opportunità di networking, visibilità e promozione, possono essere un valido aiuto per il raggiungimento degli obiettivi professionali, ma dobbiamo anche avere a mente che non sono l’unico mezzo per ottenere il risultato e non dobbiamo farci fagocitare dal loro utilizzo.


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