Il giorno del cambio dell’ora legale ho pensato bene insieme a Mariachiara, di partire per Firenze alla mattina presto con un treno che ci portava direttamente al Pitti Taste per la prima volta alla Fortezza da Basso. Ovviamente non avevamo calcolato il cambio dell’ora associato ad una giornata in fiera, dove si sa è sempre tutto abbastanza stancante. Ma dopo tanti anni di lavoro solitario in casa, davanti ad uno schermo in video call perenne, tornare in una fiera con tante persone, anche se con volti mascherati, con aziende da conoscere e la possibilità di vedersi nel mondo reale e parlare, mangiare, brindare… non immaginavo potesse essere così bello, è stata un’esplosione di emozioni.
Sembrerò strano, ma molte aziende per me sono diventate dei loghi, dei modi di comunicare, delle foto e dei reel che pubblicano o gli influencer/blogger che hanno usato per raccontare i loro prodotti. Alcuni esempi? Per me Ursini è Mariachiara quando assaggia le novità che gli mandano, Pastificio Gentile è Francesca che mangia quello che Pietro cucina 🙂 è il Capocollo della Salumeria Santoro raccontato dalle Santorine in tutti i loro eventi e ancora Tuttelespeziedelmondo nella box Effettocavada di Stefano.
Ma vedere le faccia delle persone che sono l’azienda, sentirle raccontare il loro prodotto con tanta passione ed entusiasmo e avere una gran voglia di condividerlo, si percepiva che tutti erano contenti. Questo è il ricordo che mi porto a casa dopo questa giornata. Un’immersione nella vita vera. Come ho detto davanti allo stand delle Follie Carlo Giusti “la vita vera è trovarsi qui e assaggiare il prosciutto di piccione”.
Anche se non siamo più abituati a passare giornate intere insieme a tante persone, tutte non lo stesso posto, ormai abituati invece a lavorare separati ognuno a casa propria, mi sono resa conto che personalmente mi ha fatto un gran bene. Amo il cibo, amo cucinare, amo mangiare e mi è sembrato di condividere un piatto con tante persone.
Dopo una giornata ricca di emozioni, ho ragionato su cosa mi sono portata a casa da questa giornata al Pitti Taste a Firenze. Chiaramente le mie riflessioni sono in ottica digital marketing, essendo questo il mio lavoro e la mia passione insieme a quella per il cibo.
Non sono un buyer, non ho un ristorante, non sono una chef ma sono una consulente di comunicazione digitale specializzata nel food.
Quattro pensieri che mi ronzano in testa dopo il Pitti Taste:
- Ci siamo abituati così in fretta in questi anni a conoscere le aziende attraverso le foto sui social del nuovo prodotto/servizio o attraverso una spedizione dall’e-commerce e anche attraverso un reel con la musica giusta che mostra una preparazione. Ma vedere realmente i prodotti, assaggiarli, annusarli ti riporta ad una realtà fatta di sensi che esplodono. Come gli assaggi dei vari pomodori da Agricola Paglione, un’esperienza paradisiaca e un profumo di estate pazzesco. Ma una cosa mi ha fatto riflettere in generale mentre mi guardavo intorno. Ho trovato molte aziende allineate con la loro comunicazione social anche per come si presentavano nello stand, hanno quindi rispettato le aspettative che mi ero fatta, mentre alcune le ho trovate al di sotto di quello che comunicano molto bene sul sito o social. Mentre altre aziende per me sconosciute, scoperte lì, perché non comunicano in maniera strutturata e continua sui social, ma so che hanno buoni prodotti quindi da oggi le seguirò. Peccato perché vedo subito quante cose avrebbero da dire, raccontare per l’esperienza che hanno nel loro settore.
- Ho visto anche che molte aziende si sono impegnate nell’immagine del loro brand, nel packaging, nel design, nello studio del logo con grafiche speciali. Ho visto un paio di stand che mi sono rimasti in mente come uno di colombe con scatole mozzafiato, barattoli di creme di nocciole tutte colorate o un non-packaging come lo ha definito il suo stesso proprietario, una linea di succhi di frutta. Ma ancora una linea di biscotti (conosciuti da Mariachiara sui social) con frasi e colori travolgenti. Mi sono chiesta come mai ci sia siano concentrati così tanto nell’immagine del loro prodotto, attenzione è assolutamente corretto, però mi ha fatto pensare che alcuni erano talmente belli, che facevi quasi fatica ad aprire il barattolo o la confezione. Mi immagino già che sia proprio bello ricevere o regalare un prodotto che ha questa bellezza che puoi ammirare a scatola chiusa. Ovviamente curiosa come sono andata sui social a guardare la loro comunicazione, devo dire la verità per alcuni mi aspettavo qualcosa di più, tutto packaging e design ma troppo poco prodotto finale. Fatelo vedere.
- L’allestimento del Pitti Taste l’ho trovato elegante, caldo e accogliente e ho notato come ogni stand fosse ben segnalato con nome scritto nell’insegna, in maniera armoniosa. Ma ho pensato, perché non vedo link al loro sito o un rimando al loro accanto Instagram, dato che tutti vanno lì fanno foto e le pubblicano? Alcuni, pochi, avevano un QR-code che inquadrandolo ti rimandava al sito o al prodotto premiato che avevano in esposizione. Personalmente, fosse stato mio lo stand 🙂 avrei creato delle cartoline con le immagini del prodotto/azienda dove al posto del francobollo poteva esserci un QR-code che rimandava ai collegamenti social e sito. Li avrei anche scritti per bene in modo che fossero facilmente rintracciabili. Sul sito del Pitti Taste, fatto molto bene, per ogni brand c’è collegato l’account Instagram e trovo che oggi come oggi sia una vetrina indispensabile per tutti. Oggi tutti andiamo subito a cercare e guardare i prodotti sui social.
- Ho sentito mentre parlavamo con alcune aziende dire che non hanno l’e-commerce perché è troppo complicato da gestire o perché è complesso, non contando anche la gestione del Customer Care, come dargli torto, implica delle persone che gestiscano solo quello. Altri si sono inseriti in piattaforme che non sono mono prodotto e così facendo sono acquistabili on line senza la gestione di una sito. La maggior parte dicevano che spediscono in autonomia, basta scrivergli un’email e spediscono senza problema, ma personalmente trovo che sia una barriera perché preclude il fatto che io conosca il prodotto, l’azienda, il prezzo, devo capire le quantità minime se voglio provarlo per la prima volta. Scrivere un’e-mail è comunque un’azione da fare e non tutte le persone fanno questo gesto, sicuramente una scelta aziendale comprensibile. Ma pensavo e un’alternativa? Non potrebbe essere Instagram che permette di vendere senza sito? Si collega l’account IG allo store di Shopify ad esempio oppure Big Commerce, due piattaforme su cui creare il tuo negozio online. Meno complesso e fruibile da cellulare. Avessi un’azienda che vende dei prodotti fisici ci penserei.
E poi Firenze è vicina e devo tornarci
Queste riflessioni personali che ho fatto nel viaggio di ritorno mi sono rimaste impresse insieme ai tanti abbracci, parole, sorrisi scambiati con persone care che non vedevo da tempo e quelle nuove che ho conosciuto. E’ stato bellissimo. Ah ma forse lo avevo già detto 🙂
In tutti i casi Firenze è davvero vicina da Milano e in 2 ore di treno si arriva a prescindere dal Pitti Taste. Dovrò tornare per andare a mangiare. L’organizzazione del Pitti Taste l’ho trovata ben fatta, il sito chiaro, gli allestimenti eleganti, le aziende presenti tutte di grande livello. Se vi capita il prossimo anno, sperando si potrà fare, vale la pena una visita se siete interessati al settore.
E voi siete tornati ad una fiera recentemente? Come vi è sembrato? Avete in programma la visita a qualche fiera di settore?
Dai fatemelo sapere nei commenti 🙂
Sono una Consulente di Comunicazione Digital & Coach | Faccio formazione online e in presenza sul mondo digital | Sono emiliana e amo fare la pasta fresca | Arrivo dall’ Appenino Modenese ma al momento vivo a Roma